Dal IL MATTINO.it
POZZUOLI. Dopo la stagione dell'industria meccanica e quella delle telecomunicazioni, il complesso Olivetti cambia di nuovo mission e punta sulla ricerca scientifica applicata: il 5 dicembre sarà inaugurata ufficialmente la nuova sede del Tigem, l'Istituto Telethon di genetica e medicina diretto dal professore Andrea Ballabio.
A fine settimana si saprà se all'evento parteciperà il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, invitato alcuni mesi fa dallo staff del professore Ballabio alla cerimonia del taglio del nastro.
Il Tigem si sposta nella cittadella dell'ex comprensorio ideato e realizzato nel 1954 da Adriano Olivetti sulla parte più alta di Pozzuoli: 5mila metri quadrati convertiti in laboratori, uffici e servizi di ricerca. Il prestigioso istituto di ricerca genetica, potrà contare su 4 laboratori «open space», 4 sale riunioni, oltre 28 uffici per i ricercatori e il personale amministrativo. Ci saranno, poi, spazi dedicati alla microscopia, alle colture cellulari e alla bioinformatica.
Dai lavori di ammodernamento dei locali, che un tempo ospitarono gli operai della Olivetti, è stato ricavato anche un auditorium capace di ospitare 180 persone per attività di lavoro, formazione e divulgazione scientifica.
«Il Comprensorio Olivetti è un esempio unico di inserimento intelligente di una struttura industriale in un contesto di grande bellezza naturale – sottolineano dal Tigem - La fabbrica è stata costruita con il desiderio di coniugare le esigenze di una società industriale con i valori di una società tradizionale, in linea con le idee di Adriano Olivetti».
Fin dalla sua fondazione, Tigem è diventato un centro di riferimento internazionale per la ricerca sulle malattie genetiche. L'Istituto ospita attualmente 15 gruppi di ricerca indipendenti, con circa 200 membri tra cui i dottorandi, borsisti post-dottorato, tecnici e amministrativi. I laboratori sono parte di un'area di ricerca tecnologica, che comprende anche gli Istituti del CNR di Genetica e Biofisica (Igb) e di Biochimica delle Proteine (Ibp).