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Ultima modifica il Domenica, 02 Marzo 2014 15:07
Pubblicato Venerdì, 26 Aprile 2013 18:46
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Pozzuoli :  il mito nella terra dei vulcani

I Campi Flegrei sono un territorio unico al mondo: un sistema vulcanico in piena attività soggetto a fenomeni bradisismici (lenti abbassamenti e innalzamenti del suolo) e di erosione marina. In pochi chilometri di costa convivono mito e storia millenaria, bellezza e particolarità morfologiche: troviamo promontori ed insenature incantevoli, fondali da esplorare ricchi di tracce del passato, itinerari gastronomici per gustare pesce freschissimo con vini di tradizione antica. E poi il mare, le spiagge, e musica dal vivo nei caratteristici locali.

Tutta l'area è protetta dal grande Parco Naturale Regionale dei Campi Flegrei.
Un percorso in quest'area parte da Pozzuoli, una cittadina vivace, con ristoranti eleganti ma anche trattorie più economiche sempre piene di giovani.

È ricca di monumenti dell'età classica, testimonianza delle vivaci attività commerciali di Puteoli è l'imponente Macellum detto Tempio di Serapide (I-Il d.C.), così chiamato per il ritrovamento di una statua della divinità egiziana. Ma in realtà la struttura era un Macellum, il mercato dei commestibili. Le botteghe erano allineate ai lati di un cortile porticato, mentre la sala absidata sul fondo era destinata al culto imperiale e degli dei protettori del mercato (tra cui Serapide). Le colonne di questa sala son i più evidenti misuratori del fenomeno vulcanico flegreo, su di esse si notano infatti i buchi scavati dai molluschimarini quando il bradisismo le portava sott'acqua e l'Anfiteatro Flavio di età flavia è per dimensioni il

terzo nel mondo. La sua architettura funzionale è un esempio dell'eccellente livello tecnico raggiunto in quell'epoca, presenta sotterranei, scaloni, corridoi, congegni per il sollevamento delle gabbie delle fiere e perfino un dispositivo per rappresentare battaglie navali. 

 

"Una gita in barca fino a Pozzuoli, delle piccole escursioni in carrozza, allegre scampagnate attraverso la regione più meravigliosa del mondo."


Johann WolIgang Goethe. 1181

Parco archeologico di Cuma 

Qui si trova l'Antro della Sibilla, grotta scavata nel tufo che la leggenda identifica con il luogo dove la sacerdotessa di Apollo emanava i suoi oracoli. (Virgilio, Eneide,  Libro VI).

Un corridoio lungo circa 130 m., largo 2,40 m. e alto circa 5 m. di forma trapezoidale è illuminato da sei apertura laterali, conduce in un ambiente arcuato nel quale si affaccia un altro più riposto.

Dispiace quasi scoprire che in realtà si tratta di un cunicolo per usi militari ...

Qui il mito aleggia perfino nei nomi dei luoghi.

Nell'area dove sorse Cuma, la prima città della Magna Grecia, si sviluppa un itinerario fantastico dove si incontrano i luoghi cantati da Virgilio.

Tra gli angoli più incantevoli, il lago d'Averno. Per gli antichi era l'ingresso dell'Ade.

Di qui Enea si avventurò per la sua discesa agli Inferi. Ancora oggi, tra i pendii coperti di vigneti, il cupo specchio d'acqua crea un'atmosfera misteriosa. Sulla sponda sorgono resti di una magnifica sala termale nota come "tempio di Apollo".

 

"Non si può immaginare niente di più romantico del piccolo passaggio dal lago d'Averno all'ingresso dell'antro specialmente per chi abbia il capo pieno di leggende ..."


Johann Gotlfried Seume. 1802

 

 

Tra crateri e fumarole:  
la Solfatara

A Pozzuoli c'è un vulcano ancora altivo ed è visitabile: "piazza di Efesto" era il nome che il geografo greco Strabone nel I° secolo a.C. aveva dato alla solfatara, attribuendo alla presenza del dio del fuoco (Efesto) l'inquietante apparizione di fumarole, nuvole di vapore sulfureo e fanghi in ebollizione nell'ampio cratere.

Alla Solfatara, è possibile vedere un cratere di lava ribollente da vicino, con i suoi vapori e fanghi fumanti. Questo vulcano attivo è visitabile e costituisce una delle principali attrattive dei Campi Flegrei. Vi regna un'atmosfera inquietante: la terra tormentata dal fuoco crea scenari surreali dai colori inimmaginabili.

Nata 4000 anni fa quasi al centro dei Campi Flegrei, la Solfatara (dal tardo latino Sulpha Terra, "terra di zolfo") si manifesta vivacemente con fumarole, sorgenti di gas e di acqua minerale, getti di fango caldo e scosse sismiche. La maggiore delle fumarole è la Bocca Grande, una sorgente naturale di vapore acqueo in pressione, che schizza fuori a 160° e contiene diversi gas che conferiscono all'aria il caratteristico odore di "uova marce", sono questi i fenomeni attraverso cui si manifesta l'attività della Solfatara, che oggi non è più alimentata da magma. L'ultima eruzione risale infatti all'anno 1198. Nella prima metà del XIX secolo il cratere, di proprietà reale, fu sfruttato come cava per estrarre alcuni composti chimici usati a fini militari. Molti di questi, a base di zolfo e altri minerali, si possono ancora vedere presso le fumarole, in forma di patine, croste e cristalli, generati per sublimazione dall'attività idrotermale del vulcano. La superficie del cratere è ricoperta dal "bianchetto", un materiale argilloso-siliceo dalla cui depurazione si estraeva, in età romana, l'allume.

 

"Vi è, tra Neapolis e i vasti campi di Dicearchia, un luogo posto nel fondo di un abisso cavo, bagnato dalle acque del Cocito; infatti ne fuoriescono impetuosamente vapori, che si spargono intorno con soffocante calore"


Petronio, I secolo d. c,

     

 

Il Parco Naturale Regionale dei Campi Flegrei:

Il Parco si estende in un'area di circa 8.000 ettari e include la Solfatara, i siti archeologi ci di PozzuoliCuma e Baia, le oasi naturalistiche del Cratere degli Astroni e del Monte Nuovo, e i laghi AvernoLucrino e Fusaro, tutti di origine vulcanica. Un Parco straordinario, dall'enorme valore paesaggistico, ambientale e archeologico. Ampia e diversificata l'offerta alberghiera della zona: alberghi, pensioni, campeggi, agriturismi, bed & breakfast, ma anche ristoranti e trattorie dove gustare un'ottima cucina marinara e del territorio.
La Riserva Naturale Cratere degli Astroni, tenuta di caccia reale in età aragonese e poi borbonica, è un'Oasi protetta dal WWF sita all'interno di uno dei crateri flegrei.
La Riserva offre sentieri naturalistici, strutture didattiche e un Centro di recupero di animali selvatici. Due gli itinerari proposti il primo, di circa 5 ore, presenta una difficoltà media e consente di vedere l'insieme del cratere e delle aree limitrofe; il secondo (6 ore), che si sviluppa all'interno, presenta una difficoltà minima e permette l'osservazione della flora boschiva e palustre e della fauna.
La zona, area favorevole per la nidificazione degli uccelli (specie migratori), è un angolo di paradiso per gli appassionati di birdwalching. La Solfatara è la zona più attiva del complesso vulcanico dei Campi Flegrei, con fumarole che emanano gas sulfureo, sorgenti di anidride carbonica e di acque termo-minerali, getti di fango caldo che si alternano ad aree boschive e di macchia mediterranea che contrastano piacevolmente con l'arido paesaggio circostante.
Il cratere, che risale a circa 4.000 anni fa, era chiamato dai romani Forum Vulcani ("dimora del dio vulcano") Tra le maggiori attrattive, la Fangaia, dove fanghi giallastri gorgogliano di continuo; la Bocca Grande, fumarola principale e uno dei punti di controllo sismico e di misurazione della temperatura e della composizione chimica delle emanazioni gassose; il Pozzo dell'acqua minerale; e le vecchie Stufe, vere e proprie saune naturali.

 

l'Oasi naturalistica di Monte Nuovo

Il Monte Nuovo, formatosi nel 1538 dopo un'eruzione da cui ebbe origine la collina craterica che si erge tra Lucrino e Arco Felice, è il vulcano più recente dei Campi Flegrei.

l'Oasi molto panoramica, è visitabile a piedi. Salendo verso la cima, lo sguardo spazia da Posillipo al golfo di Pozzuoli; percorrendo invece il bordo del cratere si scorgono i laghi d'Averno e di Lucrino e, in lontananza, le isole di Procida e Ischia.

 


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