L'avvento dei romani portò nuovi elementi e una nuova cultura del territorio. Dopo la conquista romana della Campania "Dicearchia" greca tramutò il nome in "Puteoli" (così ribattezzata per via delle numerose sorgenti di acque termo-minerali) e fu ripreso interesse al sito portuale che, da riferimento per gli scambi commerciali dell'epoca, si tramutò in porto militare e ne fecero il loro porto principale; assunse grande importanza la zona di Miseno ed anche il "portus julius" sito nelle acque antistanti l'attuale porto di Baia che lo collegavano a mezzo di canali agli attuali laghi di Lucrino e Averno, rendendo possibile l'utilizzo della zona come cantiere navale per la flotta militare. La presenza dei romani nella zona flegrea è ampiamente testimoniata attraverso numerose testimonianze archeologiche: furono costruiti mirabili monumenti come l'Anfiteatro Flavio, il Tempio di Serapide, lo Stadio di Antonino Pio, l'Anfiteatro Minore e il Tempio di Augusto., ma anche numerose strade ed alcuni mausolei funerari mirabilmente concepite da architetti dell'epoca. I patrizi romani avendo ben capito quali fossero le straordinarie bellezze di questi luoghi, misero a frutto le potenzialità paesaggistiche del territorio flegreo costruendo molte ville, con bellissimi giardini, utilizzate per le loro vacanze. Seppero anche sfruttare le numerose sorgenti di acque termo-minerali e sulfuree presenti sul territorio con la costruzione di numerose terme.